Palazzo Reale apre il 2022 con una grande mostra dedicata all’immagine della donna nel Cinquecento nella pittura del grande maestro
Tiziano e dei suoi celebri contemporanei quali
Giorgione, Lotto, Palma il Vecchio, Veronese e Tintoretto. Circa un centinaio le opere esposte di cui 47 dipinti, 16 di Tiziano, molti dei quali in prestito dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, cui si aggiungono sculture, oggetti di arte applicata come gioielli, una creazione omaggio di Roberto Capucci a Isabella d’Este (1994), libri e grafica.
L’esposizione aspira a riflettere sul ruolo dominante della donna nella
pittura veneziana del XVI secolo, che non ha eguali nella storia della Repubblica o di altre aree della cultura europea del periodo.
A partire dal volume di Rona Goffen Titian’s Women, pubblicato nel 1997, sono innumerevoli gli studi che si sono concentrati sull’universo femminile nel Rinascimento veneziano. Questa indagine non è tuttavia mai stata posta al centro di una mostra.
La struttura portante dell’esposizione affronta dunque un argomento eternamente valido ma anche completamente nuovo, presentando l’immagine femminile attraverso tutto l’ampio spettro delle tematiche possibili e nel contempo mettendo a confronto gli approcci artistici individuali tra
Tiziano e gli altri pittori del tempo.
A Venezia nel Cinquecento l’immagine della donna assume un ruolo unico e una importanza quale non si era mai vista prima nella storia della pittura. Da un lato vi è la presenza di
Tiziano, con il suo interesse per la raffigurazione della donna nella sua tenera carnalità e sofisticata eleganza, e dall’altro il particolare status di cui le donne godevano nella società veneziana. Le spose veneziane esercitavano infatti diritti non comuni, quali il continuare a disporre della propria dote e il poterla distribuire tra i figli, dopo la morte del marito. Le donne non potevano partecipare alla vita politica o finanziaria, ma rivestivano certamente un ruolo importante nella presentazione dell’immagine legata al cerimoniale pubblico della sontuosa e potente Repubblica.
Contemporaneamente, si assiste a un
grande incremento della letteratura sulla donna, con il rinnovato entusiasmo per il Canzoniere di Petrarca, per l’Arcadia di Jacopo Sannazzaro, per l’Orlando furioso di Ariosto da parte di importanti letterati come
Pietro Aretino, Pietro Bembo, Giovanni Della Casa, Sperone Speroni e Baldassarre Castiglione.
Partendo dal tema del ritratto realistico di donne appartenenti a diverse classi sociali, passando a quello fortemente idealizzato delle così dette “belle veneziane” si incontrano via via celebri eroine e sante, fino ad arrivare alle divinità del mito e alle allegorie.
Sono analizzati anche l’abbigliamento e le acconciature femminili sfoggiate nei ritratti, sia reali che ideali, esaminando la
moda contemporanea con la sua predilezione per tessuti sontuosi, perle e costosi gioielli.
Le otto sezioni della mostra
I. Prologo
II. Ritratti
III. Le belle veneziane
IV. Coppie
V. Eroine e sante
VI. Letterati e poetesse
VII. Venere e gli amori degli dei
VIII. Oltre il mito
IX. Allegoria della Sapienza
Orari
Martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10.00 – 19.30
Giovedì 10.00 – 22.30 ; Lunedì chiuso tranne 18 e 25 aprile 10.00 – 19.30
Info e prenotazioni: 02 20404175
info@spazioaster.it
Facendo seguito alla precedente esposizione temporanea, Milano in Egitto (2017), intesa a mettere in luce l’Egitto multietnico e multiculturale dell’epoca greco-romana, la mostra vuole focalizzare l’attenzione sull’Egitto del periodo più classico nell’immaginario collettivo: il periodo faraonico. L’onnipresenza di una folta schiera di dèi nella vita degli antichi Egizi è un aspetto tra i più caratteristici, e unanimemente riconoscibile anche ad uno sguardo non ‘erudito’, dell’antica civiltà nilotica.
Orari
Aperto tutti i giorni escluso il lunedì dalle 9 alle 17.30
Info e prenotazioni: 02 20404175
Museo Archeologico di Milano, Corso Magenta 15, 20123 Milano